Italiani ‘mammoni’, forse un po’ troppo. Quasi un giovane su due tra i 25 e i 34 anni (49,4%), infatti, vive con almeno un genitore, a fronte del 28,8% nell’Ue. A restare a casa sono soprattutto i maschi (il 57,5% tra i 25 e i 34 anni), mentre le femmine che rimangono in famiglia sono il 41,1%. “Il problema è che troppo spesso queste generazioni sono state viziate con ‘coccole tossiche’ – afferma Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano – La mancanza di ‘fame agonistica’ porta così a scarso ingegno e deresponsabilizzazione”.
A indagare sul rapporto madre-figli è un’indagine promossa da Found!, in occasione della Festa della mamma, condotta su circa 1300 italiani tra uomini e donne tra i 18 e i 55 anni, realizzata con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per scoprire che rapporto hanno gli italiani con la mamma. Ebbene, confidarsi (65%) è l’azione che un figlio preferisce fare in primis con la mamma, la quale però deve saper tenere le giuste distanze nell’educazione dei nipoti (72%), perché a volte può diventare causa di tensione tra marito e moglie. Ma perché i ragazzi e i giovani adulti non vogliono più uscire di casa? Questo accade a causa della mancanza di autonomia finanziaria (82%), per pigrizia (74%) e anche per non rinunciare alle comodità (71%), dice l’indagine.
“Spesso il circolo vizioso è quello che vende una mamma troppo presente e protettiva, con il figlio che si abitua alle ‘coccole tossiche’, ovvero sempre e comunque, e che poi fatica a distaccarsi, perché non ha gli strumenti per affrontare il cambiamento, le responsabilità o le novità. In un giorno così sacro come la Festa della mamma – dice l’esperto – bisognerebbe riscoprire il valore dell’educazione all’esplorazione: ‘Figlio mio, io ci sono ma tu vai, abbi fiducia in te, comunque andrà io ci sarò'”.
Ma in quali occasioni il rapporto con la mamma può diventare un’ossessione e di conseguenza un problema per la coppia? Al primo posto troviamo l’educazione dei figli (72%). Sono tutti d’accordo sul fatto che il parere della mamma-nonna per l’educazione del nipote sia importante, ma non deve mai oltrepassare un certo limite. Questo provoca tensioni tra il figlio e la nuora, incapaci a volte di mantenere saldi i ruoli all’interno della propria famiglia. Arredamento e pulizia della casa (66%) si posizionano al secondo posto. Va bene dare un parere o fare notare cosa non va in casa, ma anche qui la mamma deve avere tatto nell’evidenziare certe cose.
Al terzo posto si posiziona la scelta del nome di un bambino in arrivo (57%). Almeno una volta su 2 capita che la mamma non sia convinta del nome che il proprio figlio o la nuora hanno scelto per il nipote. A volte è comprensibile, ma questo non deve influire sulla scelta dei genitori. E per chi non ha nessuna intenzione di mettere su famiglia o di abbandonare la casa dei genitori, i motivi sono molti: “Le generazioni del 30/40enni hanno scoperto che, complice un allungamento del percorso scolastico e un allontanamento dell’età a cui si raggiunge l’autonomia finanziaria, a casa dalla mamma si sta bene ed è difficile andarsene – continua Cucchi -. Questione di pigrizia, si fatica a prendersi delle responsabilità. Talvolta è una vera e propria necessità finanziaria. Il problema principale è che oggi per potersi sentire a proprio agio nel mondo del lavoro bisogna essere tutti un po’ imprenditori, per via della precarietà e del rischio che in un sistema dinamico in forte crisi vengono vissute a tutti i livelli: questo spaventa”.
Quali sono poi le azioni di tutti i giorni nelle quali il figlio/a preferisce essere affiancato dalla mamma piuttosto che da un amico e dal partner? Confidarsi (65%) è in assoluto l’azione più gettonata. Fare shopping (58%) conquista la seconda posizione. Cucinare (52%) si colloca sul terzo gradino del podio. Sposati oppure no, i figli preferiscono viaggiare (68%) o uscire a cena (64%) con il proprio partner, mentre in cucina amano imparare e apprendere i segreti culinari della mamma.
La mamma è fondamentale nella vita di un figlio, ma se dovesse mancare cosa comporterebbe nella vita di un ragazzo? Per il 63% delle persone aumentano gli stati d’ansia. Una scelta di vita, un problema al lavoro o un semplice consiglio: la figura materna è insostituibile per affrontare queste situazioni e quando manca, per un motivo o per l’altro, provoca uno stato di forte ansia nel figlio. Aumenta anche la fragilità (58%) della persona. Al terzo posto, infine, si colloca l’isolamento (55%). Questo accade soprattutto nelle persone la cui mamma a un certo punto ha deciso allontanarsi volontariamente.